Mombaroccio

Sintetizzare le proprie emozioni e riuscire a catalizzarle con la manualità e con l’ingegno artistico è una capacità che in pochi possiedono, ma coloro che ci riescono possono dirsi Artisti nel vero senso del termine. Manuele Urbinati nasce proprio dalla tradizione della lavorazione lignea tramandatagli dal padre. Fin dalla sua infanzia è rimasto affascinato dal legno: materiale unico e ricco di particolari peculiarità. La scelta di utilizzare “ruderi” lignei trovati durante le sue camminate in riva al Suo mare, lo ha portato a fantasticare e a tentare di ripercorrere il viaggio che gli oggetti ritrovati hanno fatto per arrivare fino a lui, considerando quanto accaduto una sorta di “regalo” che Madre Natura gli faceva. Tutto ciò lo ha portato ad abbracciare la filosofia del “rispetto” dell’opera d’arte attuato soprattutto con il mantenimento della forma originale del legno alla quale, quando l’ispirazione glielo suggeriva, ha accostato ferro, vetro e altri materiali. Il risultato sono delle opere uniche, forti di luci ed ombre, ognuna con la sua particolare storia che l’artista è solito raccontare con ardore a coloro che ne sono incuriositi. Ogni scultura ha un’emozione diversa per l’artista (come per ogni forma d’arte del resto), ma l’unicità di questo scultore è quella di vedere altrettante soluzioni alle sue sculture tante quante sono le sue immagini oniriche. La Chiesa di San Marco a Mombaroccio sarà il “teatro” per le sue opere in un percorso formato da luce e suono proprio per emozionare, cosa che del resto è alquanto naturale quando abbiamo il privilegio di entrare a contatto con manifestazioni artistiche come questa.

Barbara Cianelli